domenica 22 novembre 2015

Ecco perché la Fed non dovrebbe alzare i tassi a dicembre

Molti, anzi specifico, la maggioranza degli operatori di mercato vede e attende un rialzo dei tassi di interesse nella prossima riunione della Fed di dicembre. I tassi di interesse dovrebbero essere alzati di uno 0,25%, in modo graduale. Ma perchè? Quale sarebbe la causa scatenante?

A parte le parole dei banchieri centrali, in questo caso la Yellen, non ci sono le condizioni reali per un rialzo dei tassi di interesse, fattore che influisce direttamente sulla componente finanziaria di un'economia.

INFLAZIONE E TASSO DI CAMBIO 
L'inflazione negli Usa è pari allo 0,20% mentre i tassi Fed sono nella forchetta 0-0,25%. La condizione peggiore, almeno per quanto riguarda la macroeconomia generale, è quella di aumentare i tassi di interesse con un'inflazione prossima allo 0%. Un rialzo dei tassi aumenta il costo del denaro, aumenta il valore reale della moneta (e dei debiti) influendo così su una diminuzione dell'inflazione.

Il problema è che l'inflazione Usa è già prossima allo 0% e il rialzo dei tassi potrebbe portare al pericolo deflazione, condizione non proprio ottimale un'economia come quella USA.

Il tasso di cambio EurUsd è altamente pressato al ribasso (dollaro forte) e il mercato sembra prezzare già un rialzo dei tassi, tant'è che ci stiamo avvicinando al minimo annuale intorno a 1,05. Questa condizione non è ideale per l'economia Usa che vedrebbe un superdollaro sui mercati valutari con ripercussioni estreme sulle economie che incentrano la propria attività sullo scambio di materie prime (quotate in dollari) che diverrebbero appunto troppo costose.

IL PROBLEMA MERCATI AZIONARI. BOLLA? 

Le obbligazioni non rendono più da tempo. Perchè? Semplicemente, non è il mercato ad aver comprato obbligazioni per i rendimenti che offrivano, ma le banche centrali con le loro manovre espansive. Inoltre, la cosa più insolita, è che il flight to quality non c'è più, infatti il prezzo delle obbligazioni e delle azioni vanno di pari passo. Questa situazione non si vedeva dal "lontano" triennio 2008-2011.


Le obbligazioni prezzano troppo alte per il rendimento che offrono? Oppure i mercati azionari sono saliti unicamente per via del fatto di essere l'unico mercato "redditizio" dal quale prendere qualche rendimento? Beh, entrambe le cose.

Secondo me, alla luce di queste premesse, non mi risulta molto azzardato dire che entrambi i mercati, sia obbligazionario che azionario, si trovano in BOLLA. Se la Fed dovesse decidere di alzare i tassi, lo scoppio della bolla e le conseguenze disastrose sui mercati potrebbe vedere la luce già nel primo trimestre del 2016.

LA SOLUZIONE?

Un buon tampone a questa situazione potrebbe essere un rialzo del cambio EurUsd verso quote più alte, 1,18-1,20 per così consentire agli Usa di poter effettivamente rialzare i tassi a seguito di un aumento dell'inflazione. Il tutto aiuterebbe anche i mercati che ruotano attorno al commercio di materie prime.

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