giovedì 26 novembre 2015

Il CRASH dei mercati è dietro l'angolo...ecco i motivi

Sembrerò uno dei classici disfattisti o "gufi" della finanza, ma se dico questa cosa pubblicamente, esponendomi in questo modo, è perché credo fortemente che sui mercati c'è qualcosa che non va e che sembra sia grave. Qui mi limito ad elencare gli elementi che vanno a favore della mia tesi

1) Aumento della volatilità su Azionario: L'azionario europeo, prendendo come riferimento il Dax, presenta un aumento della volatilità che, ahimè, sugli indicatori più classici non viene mai identificata in tempo ma, osservando le singole candele, è lampante l'aumento della volatilità. La volatilità è sintomo di paura e soprattutto INCERTEZZA, parola che ai mercati non piace.



2) Mercato dei Bond con rendimento negativo: Risulta assolutamente anomalo il fatto che il mercato, oltre alle banche centrali con le loro manovre espansive, continui a comprare titoli di Stato governativi. Siamo arrivati al punto che il prezzo di alcuni titoli senza cedola (vedi asta dei CTZ del 25/11) è salito al punto tale che si ottengono rendimenti NEGATIVI. Sì, esatto, investite dei soldi e ve ne tornano di meno di quanti ne avete investiti. Ah, il rendimento negativo è garantito! Secondo il mio modesto parere, alcuni operatori si stanno mettendo al sicuro, o meglio, mettono al sicuro il proprio capitale in quanto preferiscono vedere un -0,5% all'anno rispetto, magari, ad un rendimento ancora minore proveniente da altri comparti. I bond sono per ora visti come bene rifugio in quanto garantiti, non solo dagli Stati, bensì dalle banche centrali.

3) FED pronta ad alzare tassi: Direi anche pronta a far crollare i mercati se dovesse alzare i tassi con queste condizioni di mercato. Azionari e Bond ipercostosi, dollaro iper-forte e materie prime sottoquotate (per via dell'iper-dollaro). Se la Fed dovesse abbassare i tassi, onde evitare shock sul mercato dei cambi (EURUSD) e di conseguenza sulle importazioni ed esportazioni dei paesi emergenti ed emersi (vedi Cina, Russia, Australia, Brasile, molto legati alle materie prime), i prezzi del mercato azionario dovrebbero fisiologicamente scendere per compensare l'anomalia presente sul mercato obbligazionario. A maggior ragione, l'aumento della volatilità giustifica questo evento.

4) Effetto gregge  su EurUsd e correlazioni con azionario: Molti operatori sono convintissimi di un rialzo tassi Fed e di EurUsd a 1 entro la fine dell'anno. Non c'è cosa migliore per descrivere l'effetto gregge presente ora sui mercati. Se la Fed dovesse alzare i tassi a dicembre, probabilmente vedremo EurUsd scendere inizialmente per poi riprendere la sua corsa verso livelli più accettabili (1,15-1,20). Il caso vuole che tra EurUsd e azionario ci sia correlazione negativa. Quando scende EurUsd sale il Dax e viceversa.

CONCLUSIONE: Facendo un Mix di tutti questi fattori, collegandoli tra loro, esce fuori un quadro inquietante. CI sono troppi elementi che fanno presagire un crollo, guarda il caso, mentre tutti aspettano il rally di natale.

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