venerdì 15 gennaio 2016

Crisi, i BTO avranno un ruolo cruciale nel crollo di quest'anno

Ormai è chiaro di quanto sia convinto che quest'anno ci sia non solo uno stop del trend rialzista sull'azionario, bensì penso ci sia un vero e proprio crollo. Al di là delle tante motivazioni che ho dato affinché possa avvenire un crollo, dalle motivazioni tecniche inserite a fine novembre in questo articolo "Il CRASH dei mercati è dietro l'angolo", alle anomalie circa gli andamenti comparati tra le grandi aziende americane e quelle piccole "S&P500 vs S&P600 Small Cap", abbiamo ora un nuovo prodotto finanziario chiamato BTO, o meglio "bespoke tranche opportunity".

Di cosa stiamo parlando?

Dobbiamo partire dal 2006, quando le banche iniziarono a strutturare dei derivati che assicurassero dall'insolvenza di alcuni mutui negli USA, i Credit Default Swaps. I derivati su cui assicurarsi erano quelli che vengono definiti CDO (Collateralized Debt Obligation), obbligazioni il cui valore è derivante dalla solvibilità dei prestiti usati come collaterale (garanzia). Più semplicemente: Se i prestiti hanno maggior probabilità di essere rimborsati, il valore del CDO sale, se aumentano gli insolventi allora scende. Questo prodotto strutturato, fu una delle cause della crisi dei mutui subprime del 2008, per lo meno fu l'amplificatore di quella che era una crisi reale. 


Perchè tanta complessità?

Ricordiamoci sempre che la complessità serve per confondere colui che dovrebbe capire...come successe nel 2008. Ora abbiamo davanti un altro "mostro finanziario" che si chiama BTO, "bespoke tranche opportunity". Un derivato altamente personalizzato, in pratica fatto su misura, che permette l'esposizione in posizioni reali come mutui, prestiti ecc. 


A che serve?

Essendo altamente personalizzati, sono strumenti poco liquidi e dal difficile piazzamento sul mercato: chi lo possiede ha praticamente una bomba nelle mani. Ovviamente chi lo compra non è del tutto stupido, anzi, probabilmente verrà utilizzato come forma di copertura ma...(sì, c'è un "ma")...qualora il mercato sottostante a questo derivato dovesse andare male, ci sarebbe una catastrofe, così come è successo nel 2008. 


Quindi, di cosa dobbiamo aver paura?

Secondo fonti Bloomberg, Goldman Sachs avrebbe venduto questi prodotti per un ammontare pari a 5 miliardi di dollari nel 2013 e 20 miliardi di dollari nel 2014. Inoltre, l'enorme grado di personalizzazione di questi prodotti, che non sono nient'altro che tranche di CDO, fa sì che non siano facilmente "controllati" per quanto riguarda il grado di rischio. Ciò che fa paura è che le grandi banche stanno ora VENDENDO questi prodotti da ormai 3 anni, con ritmi crescenti al peggiorare della situazione dei mercati


Questo è un altro campanello di allarme che si aggiunge ad altri fattori già elencati precedentemente. Mi sembra giusto farlo sapere.

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